PERCORSO BALIO – EO’O
da: Laurino (loc. Vesalo) a Piaggine (Loc. Rifugio Cervati)
19 Km
La partenza è a quota 935 m. Il primo tratto del percorso segue la strade asfaltata che attraversa un fitto Bosco dominato da alberi di Faggio. Lungo il primo tratto è facile individuare un abbeveratoio dove far dissetare i cavalli prima di affrontare il percorso che porta alla cima più alta della Campania: il Monte Cervati, con i suoi 1898 m s.l.m.. Siamo nel cuore del Parco, il percorso attraversa boschi secolari e praterie di quota, dove frequentemente si incontrano gruppi di cavalli che vivono allo stato brado e vacche di razza Podolica al pascolo. Superata la deviazione chiamata “Croce di Pruno” si segue la strada asfaltata che porta alla piana carsica di Campolongo. Questo tratto del percorso, caratterizzato da un fondo sterrato, costeggia la valle fino ad arrivare a degli stazzi di pastori. Lasciato il pascolo, si entra nella Faggeta. Il tracciato si inerpica lungo il sentiero, che diventa sempre più ripido, e dove, in alcuni punti, è necessario scendere da cavallo e seguire il percorso a piedi. Superato il crinale si scende fino al punto di sosta: l’area attrezzata di Vallivona. In questo luogo si trova l’acqua per dissetare cavalli e cavalieri. Rifocillati si riprende il percorso che porta alla cima del Monte Cervati. Si prosegue lungo la strada sterrata che i pellegrini percorrono per arrivare al santuario della Madonna della Neve. In questo tratto di strada non si incontrano particolari difficoltà, seppure le pendenze non siano lievi, e si può godere della natura imponente e selvaggia. In vetta, la Cappella della Madonna della neve merita una deviazione, così come è entusiasmante affacciarsi sui bastioni di roccia che delimitano la cima. Il paesaggio è grandioso, si possono ammirare alcune delle vette più maestose dell’Appennino meridionale. Riprendendo il percorso si costeggiano le doline carsiche che caratterizzano la cima del Cervati, ma prima di inoltrarsi sul sentiero che porta alla fine del percorso, è necessario scendere da cavallo e seguire la strada a piedi. Il fondo del sentiero è ripido e pieno di ciottoli grossolani. Arrivati nella radura, poche centinaia di metri, e si arriva al punto tappa, rifugio Cervati, dove troviamo l’ospitalità richiesta per i cavalli e cavalieri.